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9. Usare il passato per costruire il futuro

Usare il passato per costruire il futuro





Siamo in molti ad impantanarci su esperienze "negative" passate che ci impediscono di andare avanti con la nostra vita e crescere.

Eppure, questa è una visione semplicistica e meccanicistica della realtà che affonda qualsiasi tentativo di migliorare il nostro destino.

Basiamo spesso i nostri giudizi su convinzioni che formiamo a seguito di esperienze che facciamo. Molto acriticamente ed in modo del tutto soggettivo, applichiamo ciò che crediamo di aver imparato nella nostra vita di tutti i giorni, solitamente peggiorando le cose.

 

Questo articolo si focalizza specificamente sul significato che attribuiamo ad avvenimenti del passato che definiamo negativi e che sabota la nostra crescita, impedendoci di far emergere il nostro pieno potenziale. Vi è un enorme tragico errore che la maggior parte di noi commette quando giudica gli avvenimenti passati, portandoci a distorcere la realtà, e ha a che vedere con il modo in cui tendiamo a definire tali avvenimenti.

 

Infatti, etichettiamo gli avvenimenti emotivamente o moralisticamente, per cui un evento viene considerato negativo in base al fatto che o provoca dolore, disagio e/o angoscia; oppure suggerisce in qualche modo dei valori che o vogliamo evitare o che non rientrano nel nostro sistema di valori. Allo stesso modo, gli avvenimenti vengono etichettati come positivi se fanno invece il contrario. E' un modo molto soggettivo di discernere la realtà che ci può veramente portare fuori strada.

 

Buono e cattivo sono termini assoluti che attribuiamo a positivo e negativo rispettivamente, che sono però termini relativi ed è qui che ci creiamo confusione. Il modo corretto di definire ciò che chiamiamo positivo e negativo è in realtà desiderabile e indesiderabile rispettivamente. La maggior parte di noi è consapevole del profondo impatto che le parole hanno sul modo in cui il nostro cervello funziona. Se utilizziamo termini assoluti (buono o cattivo) per descrivere condizioni relative (desiderabile e indesiderabile), faremo poi fatica a cambiare il significato che attribuiamo agli eventi.

 

Se attribuiamo termini assoluti a condizioni assolute, allora tali condizioni devono riferirsi all'efficacia, ovvero inefficacia, di uno specifico evento per le nostre vite. Questo non ha niente a che vedere con quanto bene o quanto male ci fa sentire o se aderisce (o meno) ai nostri autoimposti standard morali, bensì con il fatto che un determinato avvenimento promuova e favorisca la nostra crescita o la inibisca. Abbiamo tutti più di una volta vissuto eventi che abbiamo al momento considerato negativi e che poi si sono rivelati vantaggiosi per noi e viceversa.

 

Nel tempo, ciò che poi ha fatto la differenza è l'efficacia o inefficacia di quegli eventi per la nostra vita. In altre parole, ci siamo resi conto che un avvenimento etichettato come - diciamo - negativo, ha poi dato una spinta straordinaria alla nostra evoluzione personale o professionale, mentre un evento positivo ha in seguito creato ostacoli e ricadute non proprio esaltanti. Se non avessimo mai etichettato tali avvenimenti come positivi o negativi, avremmo probabilmente capito la reale natura di quegli eventi molto prima.

Questo schema di pensiero produce serie conseguenze non solo ai fini dell'efficacia per le nostre vite, ma soprattutto sul nostro benessere psicologico. Ecco, pertanto, un semplicissimo esercizio che può aiutarti a ricontestualizzare le tue passate esperienze in modo tale da aiutarti a costruire un nuovo e più appagante futuro per te stesso.

 

1. Prendi tre avvenimenti del tuo passato personale che credi ti abbiano condizionato fortemente - Tali avvenimenti possono riferirsi alla tua vita privata o professionale. La cosa importante è che tu creda che abbiano avuto un forte impatto negativo sulla tua vita, che senza tali avvenimenti la tua vita sarebbe stata certamente migliore.

 

2. Scrivi le conseguenze di tali avvenimenti - Per ogni avvenimento, scrivi in che modo essi abbiano condizionato il tuo presente. Sii molto specifico nel descrivere come abbiano impattato su di te emotivamente e quale(i) attuale(i) situazione(i) sia(no) riconducibile(i) a quell'avvenimento.

 

3. Descrivi ciò che hai fatto per compensare quegli avvenimenti - Quando si confrontano con avvenimenti negativi, le persone solitamente "fanno" qualcosa per compensare. Ammettiamo che ti sia dovuto ritirare dall'università perché non potevi più permettertela: cos'hai fatto in proposito? Hai continuato a studiare per conto tuo o ti sei trovato un lavoro per guadagnare i soldi che ti consentissero di tornare all'università o hai trovato un lavoro nel quale ti sei tuffato, impegnandoti duramente...

 

4. Prenditi il tempo per scrivere in che modo questa "compensazione" ti ha reso migliore e più forte oggi - Questo è un passaggio molto importante, quindi non affrettarlo. Devi diventare consapevole delle ripercussioni positive di queste compensazioni sulla tua vita. D'altra parte, se non riesci a vedere i benefici di quegli avvenimenti e/o compensazioni, quale diversa strategia potresti usare per dare una direzione diversa alla tua vita (perdonare, ricontestualizzare, ecc.)?

 

5. Infine, descrivi in che modo puoi usare tutto questo per costruire un nuovo futuro - Il futuro che vedevi con la tua vecchia impostazione mentale non può essere lo stesso di quello che vedi adesso. Cosa vedi di diverso? Cos'è cambiato nel modo in cui lo stai guardando e in che modo sta influendo su come ti senti ora? Prenditi il tempo per dare una risposta esaustiva.

 

Il tuo passato non può cambiare, ma puoi cambiare la tua esperienza riguardo al passato. Non dev'essere per forza come lo hai immaginato nella tua mente e, cosa più importante, non deve più perseguitarti come ha fatto finora. Hai il potere di rimpiazzare il tuoi vecchi pensieri con altri più nuovi, più coinvolgenti ed entusiasmanti: non rinunciarci.

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