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4. Scegliere la via di mezzo non significa stare in mezzo

Scegliere la via di mezzo non significa stare

in mezzo


L'equilibrio è un aspetto cruciale delle nostre vite. In effetti, la vita stessa non potrebbe esistere senza equilibrio.

Diamine, l'intero Universo non sarebbe mai esistito se non vi fosse equilibrio!

Ogniqualvolta succede qualcosa di inaspettato, la Natura cerca un modo per riportare le cose al loro equilibrio iniziale.

Non possiamo eludere questo processo.

Se l'equilibrio è un aspetto cruciale dei sistemi, la dinamicità non è certo da meno ed in effetti, vanno a braccetto. Sai bene che è più facile trovare l'equilibrio mentre ci si sta muovendo (camminando, andando in bici, ecc.) che rimanendo fermi e questo vale per ogni aspetto della vita, che si tratti di gestire una famiglia, un'azienda od uno stato. Siamo letteralmente costretti a muoverci per restare in equilibrio, così come su un percorso di crescita e, perché no?, di prosperità.

 

Detto ciò, le persone cercano l'equilibrio in tutto ciò che fanno in uno di due modi: il primo è statico, e riguarda la ricerca di un "centro di gravità" al quale aggrapparsi senza muoversi di un millimetro per timore di perdere l'equilibrio; l'altro è dinamico e riguarda il perseguimento di due direzioni (o strategie) diametralmente opposte per raggiungere il giusto equilibrio. E' proprio come camminare: occorre spostare il piede destro e quello sinistro alternativamente per poterci muovere e generare quel tipo di equilibrio che, a sua volta, produce forza.

 

Il primo tipo (statico) è antisistemico, quindi fragile e di breve durata. Le persone che cercano questo approccio all'equilibrio cercano solitamente dei compromessi per risolvere problemi e tendono ad avere un approccio intellettuale alla gestione di una situazione, cercando costantemente di mediare tra due opposte posizioni. Non è sbagliato, di per sé, purché non diventi la strategia prevalente che si limita ad evitare turbolenze che potrebbero portare fuori equilibrio.

 

Il secondo tipo (dinamico) è sistemico e funziona sul lungo periodo, anche se provoca delle scosse sul breve termine. Proprio all'inizio del primo seminario sulla leadership che abbia mai frequentato, circa una trentina di anni fa, ricordo che l'istruttore ci disse che per poter essere un leader efficace occorre imparare ad applicare sia "amore dolce" che "amore duro": non un compromesso tra le due cose, ma uno E l'altro, a seconda delle circostanze. In effetti, vediamo che i leader più efficaci, sia in politica che negli affari, sono proprio quelli che applicano questa filosofia che assicura la crescita nel loro rispettivo ambiente.

 

Facciamo un esempio "politico" per chiarire la questione: mettiamo a confronto tirannia e democrazia. La tirannia è un modo statico e antisistemico di imporre un equilibrio. Il tiranno, infatti, cerca costantemente un modo che gli consenta di bilanciare ciò che prende (potere, denaro, ecc.) e ciò che dà a sua volta al popolo, in modo tale da limitare al massimo insoddisfazione e rivolte. Si tratta di un equilibrio molto precario ed è come camminare sulla lama di un rasoio. In effetti, è il motivo per cui le tirannie raramente durano a lungo (in termini relativi).

 

In una democrazia, d'altronde, l'equilibrio viene raggiunto attraverso un confronto aperto tra il partito al potere e l'opposizione. Saremmo tentati di affermare che questo sistema sia più vulnerabile e precario a causa dei conflitti che più facilmente sorgono, ma in realtà è proprio il contrario. Questo è un sistema dinamico dove i partiti latori di diverse ideologie si alternano nel governo del paese e questo è esattamente ciò che rende stabile il sistema. Le democrazie possono durare teoricamente in eterno perché sono un sistema intrinsecamente equilibrato.

 

Ora, se questo è vero per la politica, dev'essere lo stesso per qualsiasi altro ambito. Un leader in un qualsiasi contesto deve capire come operano i sistemi e come crescono cercando l'equlibrio attraverso forze opposte.

Prima ho parlato di amore dolce e duro, ma vi sono molti altri ambiti dove questa dualità si evidenzia per assicurare la crescita e la prosperità sul lungo periodo.

Tali ambiti riguardano il controllo, il cambiamento, la visione, la finanza e così via. In tutti questi casi, la strategia più premiante (sempre sul lungo periodo) non è quella di cercare la soluzione meno difficile e conflittuale attraverso decisioni di compromesso, bensì di prendere decisioni che possono anche suscitare resistenza ed opposizione, ma sono quelle che tracciano la rotta che si andrà ad intraprendere.

 

Non dobbiamo illuderci, però. Questo è certamente il modo più difficile di fare le cose e ci ritroveremo a dover gestire crisi e conflitti sul breve periodo. Tuttavia, è così che conferiamo forza e vitalità all'ambito in cui operiamo.

 

Come ho detto, ci sono momenti in cui dobbiamo scegliere soluzioni di compromesso e non c'è niente di sbagliato in questo. In effetti, il buon senso ci suggerirà di scegliere proprio questa strada, il più delle volte.

Dobbiamo essere consapevoli, però, che non vi è alcuna crescita in questo e che se dovesse diventare la nostra strategia/ politica decisionale prevalente, ci ritroveremo prima o poi ad affrontare crisi e conflitti anche molto pesanti che ci inchioderanno nella scomoda posizione in cui dovremo per forza di cose scegliere da che parte stare.

 

E' questa la cosa bella dei sistemi: essi tendono sempre verso la crescita e l'evoluzione e se ci rifiutiamo di seguire quel sentiero di nostra spontanea volontà, mettendoci nella difficile situazione di prendere decisioni dure e spesso dolorose, ci penseranno loro a farlo per noi: no problem!

Non possiamo evitare la crescita, non abbiamo scelta in merito.

La sola scelta che abbiamo è quella di crescere con un certo grado di controllo oppure accettare di essere sballottati da una parte a quell'altra senza avere alcuna idea di ciò che ci sta succedendo.

 

Non è granché come scelta, ne convengo, ma anche in questo caso, è così che la Natura lavora. Ci sono momenti in cui respingiamo qualsiasi responsabilità e lasciamo che le cose ci accadano semplicemente; e ci sono altre volte in cui decidiamo di sfondare la nostra area di agio (comfort zone) e di impegnarci verso un processo di crescita consapevole.

I compromessi, qui, non sono ammessi.

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